The Bulls Eye Dirt Official Website
The Bulls Eye Dirt I'm Dirty Review
Artist: The Bulls Eye Dirt
Location: Sweden
Line-up: Linus Nirbrant (vocals, rythm/leadguitar), Martin Sweet (Rythm/leadguitar), Tobbe (bass,backing vox & tamburine), Adde (drums)
Album: Legends
Label & Pubblication Year: Demo Marzo 2003
Tracklist: Legends / Hang on / Do you know? / Blue / I won’t let you go / Wild rose
Related Articles: "I'm Dirty" Review, "Living to Lose" Review
I Bulls Eye Dirt riappaiono nel Marzo del presente anno con 6 nuove songs e “Legends” rappresenta senza dubbio la punta di diamante della loro produzione. La formazione è rimasta invariata rispetto al precedente demo e l’affiatamento fra i componenti della band è senz’altro sensibilmente aumentato. La scelta dello studio ove registrare e masterizzare il dischetto in questione ricade sull’oramai fidato Offbeat nei paraggi di Stoccolma, così non mi serve capire l’idioma svedese per intuire che Linus lavori da quelle parti! La band ha ormai raggiunto un’ampia maturità artistica consentendo ai nostri di risultare più eterogenei. Infatti il qui presente demo, oltre a presentarci i Bull Eye Dirt in una versione inedita ed atmosferica tramite “Blue” si conclude addirittura con la ballata acustica di grande impatto emozionale a titolo “Wild Rose”. Le rimanenti songs tendono a mantenere la solita verve grintosa e veloce avvalendosi comunque di arrangiamenti più curati rispetto al passato come evidenziato dalla titletrack iniziale. La song si muove su territori molto vicini agli ultimi The Hellacopters, garanzia quindi di elevata qualità ma ahimè di originalità claudicante. Questo è probabilmente l’unico appunto che mi sento di fare a “Legends” ed il piccolo “plagio” viene presto rimosso dalle nostre menti con “Hang on”: una song veramente ottima che miscela cori facilmente memorizzabili con un guitar work inspirato e propenso alla melodia ricordandomi un ipotetico incontro fra ultimi Nomads, i Kiss dei 70’s e primi Motley Crue. “Do you know?” colpisce ancora una volta nel segno con i suoi pregevoli incroci chitarristici, tanti watts e certe melodie riconducibili agli Hanoi Rocks. Quest’ultima caratteristica ricorre pure nella più rilassata “I won’t let you go”.Un demo che ci mette di fronte ad una band oramai pronta per l’esordio sulla lunga distanza. Dopo la bella e recente sorpresa fattaci dai The Sweetbacks, con il loro “Wild child”, tocca ora ai The Bulls Eye Dirt essere promossi come una delle più fulgenti speranze scandinave per i giorni a venire. Lasciate che la leggenda cominci…

Recensione Realizzata da Bruno Rossi.

Vote: 8